giovedì 8 febbraio 2018

Storie di (stra)ordinaria cultura a Palermo: i primi trent'anni di Edizioni La Zisa


La casa editrice La Zisa è nata a Palermo nel 1988: un periodo di vigore culturale che ha visto fiorire autori siciliani e nascere nuove chiavi di lettura della "sicilianità"

Questo 2018 vede Palermo al centro del mirino per tutto ciò che riguarda la cultura ed è una fortunata coincidenza che veda anche compiere i primi trenta anni di età (e di impegno) di uno dei fiori all'occhiello dell'editoria siciliana.

Le Edizioni La Zisa infatti sono state fondate nel 1988: un momento di vigore culturale iniziato alla fine degli anni Sessanta e che ha visto Maurizio Rizza e gli altri soci fondatori rilanciare l'editoria siciliana trovando nuove chiavi di lettura per i fenomeni dell'Isola.

L’intento iniziale era quello di recuperare e rimettere nuovamente in circolo testi di autori siciliani che avevano avuto una eco nazionale e internazionale e, insieme a essi, quelli di autori stranieri che si erano lanciati ad affrontare argomenti e temi siciliani.

Era tangibile l'esigenza di riannodare alcuni fili di una presenza meno angusta e provinciale dell’isola, che un certo sicilianismo deteriore aveva spezzato facendola apparire come un corpo separato dal contesto nazionale, europeo e mondiale.

Perfino il fenomeno mafioso è stato oggetto di pubblicazione: alcuni volumi sono infatti stati diffusi con il chiaro intento di rivedere in modo nuovo, inusuale e anche scientifico Cosa Nostra.

In particolare va ricordata l’inedita relazione sulla mafia del territorio corleonese presentata dal generale Carlo Alberto Dalla Chiesa alla Commissione nazionale antimafia, che diede alla casa editrice nascente una certa notorietà su scala nazionale. 

A metà degli anni Novanta l’attività editoriale venne applaudita dagli ambienti accademici palermitani, ma non solo: un riconoscimento che si tradusse nella pubblicazione di alcuni volumi di affermati studiosi di diverse discipline e che diedero vita a nuove collane di storia, sociologia, antropologia, architettura, critica letteraria, economia.

Tra gli autori, solo per citarne alcuni, si trovano i premi Nobel per la letteratura François Mauriac, Maurice Maeterlinck, e Ghiorgos Seferis ma anche i magistrati Rocco Chinnici, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Tra essi anche il fondatore del Partito popolare don Luigi Sturzo, l’archeologo Vincenzo Tusa, lo storico liberale Antonio Jannazzo, i sociologi Mario Grasso, Mario G. Giacomarra e Alessandra Dino, l’architetto Giuseppe Esposito e tanti altri.

Come appare chiaro da alcuni dei nomi sopra menzionati, sebbene le Edizioni La Zisa abbiano privilegiato la saggistica, non di rado hanno rivolto il loro interesse alla narrativa mantenendo il livello della loro produzione sempre medio-alto e lanciando talvolta anche talentuosi emergenti alcuni dei quali hanno poi continuato la propria carriera con prestigiosi e affermati marchi nazionali.

Nel 2007 prende il comando della casa editrice Davide Romano, che ha continuato l’avventura editoriale intrapresa dai fondatori, riscuotendo un buon successo con alcune pubblicazioni come il saggio scritto col collega giornalista Fabio Bonasera “Inganno padano. La vera storia della Lega Nord” (Prefazione di Furio Colombo) o il pamphlet del cronista del Sole24Ore, Nino Amadore, “La zona grigia. Professionisti al servizio della mafia”.

Inoltre, vanno menzionati la relazione della Commissione parlamentare Antimafia sulla ‘Ndrangheta o, ancora, le recenti pubblicazioni di Pompeo Colajanni “Le cospirazioni parallele” e di Girolamo Li Causi “Terra di frontiera”, con la prefazione dell’ex ministro della Repubblica Oliviero Di Liberto.

Ma la casa editrice ha iniziato anche una fruttuosa collaborazione con enti internazionali per le traduzioni delle letterature straniere grazie alle quali ha realizzato due collane di letteratura neogreca (Nostos/poesia Nostos/narrativa), uniche in Italia, che annoverano fra i propri titoli opere di grande prestigio come il romanzo del già citato premio Nobel Ghiorgos Seferis “Sei notti sull’Acropoli”, l’opera del Premio Lenin Kostas Vàrnalis “Il diario di Penelope” e l’autobiografia di Nikiforos Vrettakos, “Dolore”, e poeti come Titos Patrikios, Ghiorgos Sarandaris, Alexandra Galanù, Anestis Evanghelu.

A breve, inoltre, debutterà una collana interamente dedicata alle letterature slave (russa, polacca, etc.) che si chiamerà “Slavika” e che comprenderà opere come quelle di autori come Pushkin, Tolstoj, Turgenev, Sienkiewicz, Bunin, Gor’Kij, Esenin, Cveteva, Majakovskij, Blok e tanti altri. Senza dimenticare che sono già state inaugurate una collana di letteratura rumena (“Dor”) e una di letteratura franco-belga (“Belgica”).

Anni, trenta, di politiche aziendali e occhio all'editoria d'impatto per la casa editrice che intanto aderisce anche ad "Addiopizzo": tutti i suoi volumi sono certificati pizzo-free e collabora con l’ associazione “Libera” di don Luigi Ciotti per la divulgazione del binomio sviluppo e legalità quale unico mezzo per contrastare la mentalità mafiosa che da troppo tempo soffoca l’ economia siciliana e non solo.

La casa Editrice La Zisa si è quindi ritagliata uno spazio importante e significativo tra realtà editoriali di qualità del nostro Paese, anche attraverso una nuova rete di distribuzione con depositi tutte le regioni d’Italia e all’estero (l’ultimo contratto, in ordine di tempo, è quello siglato con Malta).
(Balarm.it, 7 febbraio 2018)


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